Sabati
sera d'altri tempi
Il sabato
sera incombeva come una mannaia sul bar tabacchi sala-giochi-biliardo nel ridente
paesino di Battifolle (che cazzo ci avesse da ridere lo sapeva solo lui &
la provvidenza [ se c'è !]). Specialità della casa: aperitivi al Marsala &
cherosene del tipo
ragazzi-andateci-piano-che-poi-dovete-guidare/ma-vedi-di-farti-un-po'-i-cazzi-tuoi.
Motorini 50 guidavamo, cioè, 50 era la media perché se vedevi il motorino del
Primino sembrava un duemilaquattro appena uscito da Star Wars, mentre se
prendevi quello del Leo-Elgesebreo sembrava del 3, sia di cilindrata che di
anno di fabbricazione. Dove si va ? Dopo aver scartato l'ipotesi di andare a
rubbare le sarège (nda: rubare le ciliege), proposta dal Mezzetti e silurata
con una selva di scapaxxioni dati beni sulla nuca, si optò per una magnifica ed
entusiasmante serata al Tarpana ! il Tarpana era un dancing con piscina; i fine
settimana dancing, gli altri giorni piscina, ma non era raro che qualcuno dei
nostri eroi finisse alle 3 di notte di sabato sera a mollo, vuoi per
svegliarsi, vuoi perché ce lo buttavano gli altri, vuoi per tentare il suicidio
dopo aver visto che la Peruzzi pomiciava con qualcun altro che non era lui
sulle poltroncine-pomicine appartate nell'oscurità ( erano così all'oscuro che
in una situazione pomiciosa un gomito dentro a un orecchio era già un risultato
apprezzabile). Il dancing era diviso in 2: una parte per la musica da discoteca
e una parte per il ballo liscio. La prima sala conteneva (a fatica) umani e non
che andavano da un'età approssimativa di 12 anni e 1/2 ai 26 ( + 4 ma non si
diceva sennò le sbarbe si spaventavano), nella sala liscio invece si andava dai
35 ai 120 anni e vedendo alcune di quelle matrone vestite come alberi di Natale
guasti, credetemi, c'era da crederci. Per entrare al Tarpana, per quanto
riguardava i nostri eroi, valeva qualsiasi metodo tranne quello di pagare il
regolamentare biglietto d'ingresso. La tecnica più usata dai nostri era fare
una colletta per far entrare uno, il quale poi riusciva dal locale pochi minuti
dopo facendosi timbrare la mano (segno inconfutabile che aveva pagato il
biglietto), dopodiché con l'inchiostro ancora fresco del timbro appena fatto,
faceva pressione sulla zampa di uno di quelli rimasti fuori, che entrava con
nonchalance mostrando il timbrino fasullo. Il nuovo entrato ripeteva
l'operazione e così via fino a che tutto il gruppo non era dentro. Questa era
la teoria. Ecco cosa succedeva in pratica: il Primino era quello che di solito
entrava per primo, non tanto per qualche diritto acquisito quanto per il fatto
che altrimenti rompeva i coglioni a tutto il gruppo rimasto fuori. Il Primino
pagava, entrava e regolarmente si scordava di tornare fuori. Dopo mezz'ora i
nostri valorosi stavano bestemmiando come turchi senza sigarette e lanciavano
anatemi contro la mamma del Primino, a quel punto organizzavano una nuova
colletta e mandavano il secondo inviato, di solito il Pirillo che era il più
affidabile (e ho detto tutto !) col preciso compito di andare a cercare il primo.
Il Pirillo si fermava per una "bevutina" al bar e prendeva una bomba
alcolica capace d'amazzare un cittìno (cittìno à bambino piccolo) costituita da: Gin,
Campari, Vodka, alcool puro, seme di Iguana e fettina di salame di guarnizione,
lo trangugiava e puntualmente sveniva in una poltroncina, lì sarebbe rimasto
per il resto della serata svegliandosi solo all'ora della chiusura e
raccontando il giorno dopo di essersi acquattato nelle poltroncine-pomicine a
ripassare il kamasutra con una ballerina egiziana di inaudita bellezza. Dopo
un'altra mezz'ora il gruppo rimasto fuori stava tirando certi moccoli che a
momenti tiran giù l'insegna della discoteca (e si che era grossa !) e decideva
di usare la carta-commozione. Il metodo commozione consisteva nell'andare dalla
cassiera e far partire un omelia di mugolii che avrebbero fatto impallidire un
coro di alpini ubriachi duri e chiedere una riduzione collettiva del prezzo del
biglietto dell'80 %, si contrattava fino ad arrivare a uno sconto del 40 senza
consumazione e a patto di zoppicare tutta la sera per usufruire dello sconto
invalidi. Il gruppo entrava. Il gruppo si fiondava al bar. Al bar chiedevano la
cosa più forte possibile al minor prezzo attuabile. Non era raro che il barman
a quel punto si sporgesse e tirasse un ceffone al richiedente (forte &
gratis, uau, che sballo !). I nostri beniamini a questo punto, già ebbri,
caracollavano sulla pista da ballo scatenandosi in improbabili movenze a doppia
velocità per rimediare al tempo irrimediabilmente perduto, allumando tutt’intorno le donzelle ancora
disponibili e non ancora poltroncinpomicianti. C'è da dire che io a quei tempi non ho mai e ribadisco MAI visto
qualcuno del gruppo abbordare chicchessia. Si narra che una volta, nell'83, il
Maurino fosse riuscito a stringere una camionista ubriaca della stazza di 2
tonnellate in una poltroncina ma si venne poi a sapere che la tipa era una
suora che passava i sabati sera nei dancing tentando di redimere i giovani
portandoli nella retta via e proponendo loro ritiri spirituali di 2 settimane,
costosissimi, noiosissimi, fantozzianissimi e dove naturalmente non si trombava
MAI ! Comunque non per questo non si tentava l'abbordaggio. C'erano diversi
metodi: il metodo del Rapido consisteva nell'avvicinare tutte le bionde e affermare
loro che non erano bionde naturali, ma tinte. Secondo il Rapido prima o poi ne
avrebbe beccata una che per dimostrargli il contrario gli avrebbe mostrato il
pelo pubico. Di solito beccava più sganassoni in una sera lui di quattro
punging-ball del luna-park la domenica pomeriggio. Il Maurino tentava di
trascinare le ragazze al bar per obnubilare i loro sensi con l'alcool e tentava
di offrire loro da bere mostrando uno scontrino della Casa della Scarpa (
realmente accaduto ! NdA ). Solitamente veniva cacciato a calci in culo del
barman e sputi della cassiera. Il Mezzetti, non potendo contare sulle doti
atletiche preferiva buttarla sull'intellettuale, avvicinando la preda
chiedendole se prediligeva la dialettica socratica o il nepotismo pragmatico
degli epicurei, la tipa a quel punto faceva la spia ai buttafuori e il Mezzetti
veniva trascinato via in camicia di forza mentre urlava: "scherzavo !! Io
leggo solo Topolino !!!".
Eèèh, bèi tempi quelli...
bei tempi del cazzo, si !
Fatuwski
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