lunedì 27 febbraio 2017

Io non racconto barzellette!

Un'amica di facebook mi ha tacciato di raccontare barzellette su facebook.
Volevo solo precisare che IO NON RACCONTO BARZELLETTE SU FACEBOOK, cazzo,
i miei sono pensieri articolati,
spesso originali;
comunque almeno un minimo lavorati...
E' chiedere troppo non passare per un cretino che "racconta le barzellette"!?
Ok,
chiarito questo,
vi racconto una barzelletta bellissima,
il bello di raccontarla su facebook è che non c'è il pirla che conosce la barzelletta e dice il finale a voce alta mentre voi state a recitare tutti infervorati.
Chi racconta il finale delle barzellette è stronzo 2 volte;
1° perché "rovina la sorpresa a tutti" e fa fare una figura di merda al narratore e
2° in realtà poi si pente di averlo fatto, alle volte arriva pure a chiedere scusa ma questo non fa altro che rimarcare il fatto che tra il cervello e la lingua costui non ha filtro alcuno, c'ha uno scolapasta a sorreggere le cervella.
Orbene,
chiarito anche questo,
passerei alla barzelletta che secondo me è degna di nota,
ve lo dico subito è volgare,
è bellina ma è volgare,
se la cosa non vi va, lasciate la lettura qua.
Vado ad iniziare:
Un uomo a sera tarda in macchina è in cerca di prostitute.
Si sappia da subito che costui è malato.
Molto malato.
Vedrete, vedrete.
Tra le varie che incontra, una con i capelli arancioni e il rossetto nero lo attira.
E' un po' magra però fa sesso.
Gli passa davanti piano 3 volte.
Lei lo guarda e senza dire niente gli promette tutti i si del mondo.
Lui alla quarta volta volta si ferma,
tira giù il finestrino del passeggiero
e lei ci mette dentro le tette e la bocca,
lei fa per parlare, lui la ferma e le chiede:
- Te sei 'na puttana, vero?
Così, secco, per andar sul sicuro.
Lei gli dice:
- Si caro
- E quanto vòi?
- 30 di bocca, 50 di figa e 70 tutto ma andiamo in albergo
- Si, ma io voglio sapere una cosa; te, quanto sei puttana!?
- Stai tranquillo caro, sono puttana
- No perché io ti voglio puttana forte, proprio forte forte forte, anzi, sai che ti dico? Me piaci, te ne do 80 di euri, andiamo in albergo e te fai la puttana forte forte va bene!?
- Si caro, andiamo
Lei sale in macchina.
Lei gli dice dove andare.
Lui le dice:
- Si, puttana
Stanno per 30 secondi zitti poi lui fa:
- Ascolta ma te sei veramente puttana? No, perché io ho bisogno che tu capisca che devi essere veramente ma VERAMENTE PUTTANA! Ascolta, ascolta bene; io te ne do 100 di euri ma te devi essere per davvero una gran puttana fatta e rifinita a mano! Un'opera d'arte di puttanaggine devi essere!
- Va bene amore
Arrivano all'albergo, lui non ne puòl più, prendono frettolosamente una camera, lui paga, niente documenti, 40€ per 4 ore, lei prende la chiave perché sa dove andare e mentre salgono in ascensore lui sbotta:
- Ascolta brutta puttana io te ne do 120! Io ti do 120 euri MA TE DEVI ESSERE PUTTANA COME NON LO SEI STATA MAI IN TUTTA LA VITACCIA PUTTANA DA PUTTANA QUALE SEI! MI SONO SPIEGATO PUTTANA!!??
- Si, amore
Entrano in camera che praticamente lui è già tutto ignudo, si scaraventa le cose via di dosso, si ferma, mette le mani sulle spalle di lei e le chiede:
- E ora che mi fai PUTTANA !? Cosa mi fai puttanaccia d'una super puttana con i super poteri puttaneschi!!??
- Ti tocco amore
- SI! TOCCAMI PUTTANA !! OH, COME TOCCA BENE SIGNORA PUTTANA !!! Io... io le do 140 euri se lei fa veramente la puttana come non lo si è mai visto al mondo e come mai lo si vedrà più giammai, si dovranno comporre poemi et odi su quanto sei PUTTANAAAA!!!
- Allora ti lego amore
- ODDIO SI, LA PUTTANA MI LEGA! ODDIO COME MI PIACE!! SENTI, VAFFANCULO PUTTANA, TI DO 200 EURI PUTTANA, VAFFANCULO MI COSTI COME 2 PUTTANE, PUTTANA, MA FAMMI DI TUTTO PUTTANISSIMA, PUTTONA, PUTTANTA, PUTTANAAA!!!
- Fermo amore che ti lego e ti tocco le palle, fermo che ti lego stretto e te lo faccio venire già duro duro con la mano e ti soffoco anche un pochino ti piace così amore?
- ODDIO MòIO, ODDIO COME SO LEGATO STRETTO, ODDIO C'HO IL SOFFOCHINO CHE ME LO FA DURO DI PIETRA, ODDIO CHE PUTTANA CHE SEI !!! ODDIO FAMMI!!! FAMMI MALE MA FAMMI PUTTANA!!! CHE MI FAI ORA PUTTANA, PUTTANAAA CHE MI FAIII!!!???
- Ti prendo il portafogli e me ne vado, ciao amore- TORNA QUI PùUTTàANàAHH!!! PUTTANAAA TORNA QUIII!!! PUTTAAANAAAAAAAAA!!!!!!




Il tuo miglior orgasmo moltiplicato per 1000

Sta per uscire T2.
Non vedo l'ora,
però un pensiero:
Il film Trainspotting ha elogiato il “farsi una pera” come un'esperienza migliore del vostro miglior orgasmo moltiplicato per mille.
Io la trovo una frase pericolosissima specie per le generazioni più giovani e inesperte, quindi, non voglio mettere in dubbio la tesi appena esposta, però voglio darvi una testimonianza che mostri anche l'altra faccia della stessa medaglia.
Una medaglia di merda, a dirla tutta.
Ero in comunità, avevo fatto 8 mesi di accoglienza... non c'era molta differenza, sempre dentro un posto chiuso dovevi stare, sottostare ad orari, mansioni, pulizie quotidiane, convivenza forzata con un sacco di elementi che in genere erano persone con le quali era meglio non avere a che fare, tossici in cattività, tenuti su dal metadone, gli operatori non lesinavano sul metadone, preferivano utenti sovradopati e tranquilli, se non catatonici, piuttosto che tossici in calo a rompere i coglioni.
A me, alcolista in astinenza, nulla per lenire la mancanza della sostanza, altri farmaci si, per la bipolarità, si, in effetti non mi sono mai fatto mancare niente, comunque la comunità vera e propria era molto più rigida e quasi tutti avevano scalato il metadone e rimanevano puliti.
Finché stavano dentro.
Come mettevano un passo fuori il 90% di loro si rifacevano pressoché immediatamente, anche in questo caso non è smettere la cosa più difficile, ma smettere tutti i giorni. Ero arrivato con altri da pochi giorni e per adattarsi all'ambiente, insieme ad altri mille rituali un po' assurdi ma inflessibili, gli anziani ci facevano fare esercizi di questo tipo: tutti i giorni per 30 giorni andate da una persona che non conoscete (sempre all'interno della comunità chiaramente, non si usciva mai se non dopo anni e comunque sporadicamente e accompagnati, il rientro in società rimaneva una cosa lunghissima) e parlateci, fatevi raccontare qualcosa, lo feci, raccontai cose che non avevo mai osato raccontare a nessuno e i compagni con i quali ho parlato a loro volta mi hanno raccontato le loro storie più oscure.
Mi hanno letteralmente sconvolto.
In un'occasione un ragazzino 23enne dinoccoluto, alto, secco, con le occhiaie, nonostante fosse pulito da mesi, il fare da tossico quello no, quello non lo perdi mai, una volta che sei stato tossico, tanto da averci le vene sottili e le traccie nere sulle braccia, le traccie della roba di merda scaladata “con l'acqua delle pozze”, come diceva lui, l'atteggiamento tossico non ti molla più. Come la voce rauca. Lui mi raccontò che una volta d'inverno cercava di dormire nella stazione di una grande città, con la sua ragazza, un tunisino li trascinò in una zona buia, vicino ai binari, ci aveva la roba, diceva, e poi, lì, con un coltello tenne facilmente a bada il pischello impaurito e rattrappito dalla paura, dallo schifo e dal calo, il fottuto calo, l'astinenza da eroina che ti lascia senza forze né speranza, solo con tanta ansia e dolori fisici e il tunisino stuprò la sua ragazza davanti a lui e lui non ci poté fare nulla.
Nulla se non piangere e inveire debolmente.
Il giorno dopo in comunità mi toccò di parlare con una ragazza sui 25, ancora non mi ero scrollato di dosso il racconto del giorno prima, un conto, certe storie, è leggerle senza i dettagli su un giornale, un altro è percepire l'orrore di chi ti parla guardandoti negli occhi e svuotandoti addosso un sacco pieno di dolore, un sacco che, per quanto tu lo ribalti, rimane sempre pieno di quelle tragedie che pesano sulle spalle dei tossicodipendenti in astinenza, tutte quelle brutte esperienze che appesantiscono l'anima, quella ragazza mi raccontò la sua storia triste, una sera, in pieno calo, tremebonda, al freddo, seza una casa e da sola, per la roba diede in cambio la cosa che più amava e dalla quale era più amata in assoluto e che non vide mai più;
il suo cane.
Non ne potevo più;
toccò a me piangere come un pivello.
E tra le lacrime raccontai le mie, di tragedie.
Se,
dopo tutti questi dolori lancinanti, nonostante la tua alienazione dal resto del genere umano, nonostante le molteplici umiliazioni subite,
ti ricapita
ancora una volta
di riavvicinarti alla sostanza
(e ti capita, prima o poi ti capita),
per poi rimanerci immerdato, come sempre,
insomma,
ti ho dato un'idea di quanto possa essere brutta una dipendenza da sostanze come l'eroina?
Ecco, stacci alla larga se puoi.
E vaffanculo a Trainspotting anche se è un bel film.

La solita GIF oggi la trovi cliccando --> QUI

GINO E' SEMPRE LI' CHE SE LE TROMBA TUTTE?

2 amici si rincontrano dopo un bel po' che non si vedevano:
- Mì chi si rivede! Madonna, quanto tempo!
- Eh si, saran dù anni...
- E Gino!? Quant'è che non lo rivedi il Gino?
- Eh... Gino...
- Quel maiale di Gino, mamma mia , se le tromba ancora tutte?
- No... è che Gino...
- Oh, una volta lo portai a Barcellona... dovevi vedere; si trombò mezza Catalogna! 'Un se teneva!
- Ascolta... a Gino gli è successo che...
- Si, però era un casino da gestire èh, quello è malato di fica. Ma-la-to! Pensa che una volta...
- GINO SI E' SPOSATO!
- …
- …
- Nooo...
- Eh...
- Nooo... ma quand'è successo?
- Sarà un sei mesi fa....
- Ma com'è successo?
- Eh, all'improvviso... così... un giorno era scapolo, stava bene, poi conobbe una e nel giro di dù mesi...
- Madonna mia... se l'avessi saputo sarei venuto al matrimonio... com'è stato?
- No, una bella cerimonia, per carità... però una tristezza...
- Eh, me l'immagino pòro Gino... ma pensa te come va il mondo... un giorno ci sei...
- Eh si...
- …
- Dai, scherzo, è morto!
- Mavaffanculo! Ma che scherzi del cazzo!
- Ahahahhahahhaha :D
- Se proprio un cretino! M'hai fatto pigliare un colpo... mavaffanculo un'altra volta, scimunito!



Fatuwski



                                                                                                                                                      

venerdì 10 febbraio 2017

Grazie, davvero, non posso accettare!

Dialoghi realmente avvenuti

Gruppetto misto di persone al bancone del club arci,
pulito il bancone, lo pulisco spesso, la pulizia e la cortesia per prima cosa,
camicia, papillon, pannuccia professionale, sbarbato e tutto,
serata con musica; loro ballano, loro fumano, loro bevono, tutti facciamo i brillanti, tranne il titolare alla cassa che è uno stronzo fatto e finito:
Loro - Bevine anche te uno con noi barma !
Io - Lusingato dell'invito, davvero grazie, come avessi accettato, salute!
Loro - Dàai! Bevine uno! Te s'offre noi!
Io - Grazie, grazie, non posso, davvero...
Loro - O'che sarà mai un goccino!?, dài!
Io - Non posso bereee...
Loro - ALO' UN BICCHIERE TE LO PU' ANCHE FARE, EH!
Glielo dico?
Io - SONO UN ALCOLISTA! NON POSSO BERE!
Gliel'ho detto.
Loro - …
Silenzio imbarazzante.
Peso.
Io – Dai, scherzo
Loro - ...
Risatine nervose.
Sospiri trattenuti rilasciati.
Torno a sorridere,
loro mi guardano e le risate si fanno un po' più incoraggianti,
mi sono tolto da una situazione imbarazzante,
è andata.
Il titolare alza la testa dalla cassa e sbotta:
- C'è poco da ridere, è vero!
Loro mi guardano.
Silenzio imbarazzante causato da UNA SERIE di implicazioni.
Non so quale faccia indossare,
per un attimo sono nudo e me ne vergogno.
Da voltare il culo e farsi un bicchiere da acqua pieno di vodka,
così, subito.
Ma che cazzo ne vuol capire la dottoressa del sert? 😕