sabato 25 gennaio 2014

Piove su tutti

Piove su tutti

Piove, sui giusti e sugli ingiusti
e ne piove per tutti i gusti:
per alcuni piove merda
e sperano che la sfiga perda
di casa il loro indirizzo
e che cambi ‘sto zozzo andazzo.
 Per alcuni piove bene,
han scordato tormenti e pene
e non esistono i giorni passati,
sono quelli da poco innamorati.
Per alcuni piove sale
sulla ferita che ancora fa male,
vivono fradici e rancorosi
bagnati di lacrime e ancora irosi
nei confronti di chi li ha lasciati così
da soli per la strada della vita un brutto dì.
Per altri piovon soldi;
per i malnati e i manigoldi
non c’è crisi che attecchisca
per loro il mondo è una bisca;
se vincono si tengono soldi e libertà
se perdono qualcun altro pagherà.
Per altri piove una sana apprensione,
col cuore son colmi di ogni attenzione,
faticano tanto ma hanno preziosi appigli
son tutti i papà e le mamme dei figli.
Per altri invece piove speranza,
son quelli come te chiusi dentro una stanza
che sentono il lieto rumore sul tetto
e che pensano forte anche se sono a letto
e la pioggia quelli come te non la scansano mai
sia che porti letizia, stranezze o guai,
disposti alla morte piuttosto che crepare
senza la speranza che possa sempre migliorare.



In questa immagine ci sono anch'io.
Non mi si vede ad occhio nudo
ma sono proprio
sotto la luna
in mezzo al mare
in una barchetta a remi di legno
che remo
verso il chissà, speriamo bene
e intanto
tiro avanti.
E' fatica
mica discorsi.

Fatuwski

domenica 19 gennaio 2014

Io ti detesto ! (Una TERRIBILE lettera d'addio alla fidanzata)

Io ti detesto !
Una terribile lettera d'addio alla fidanzata

Io ti detesto per un sacco di buoni motivi 
che mi escon dalla testa contenti e giulivi.

Senza più sensi di colpa ti voglio raccontare
cos'hai fatto al mio “io” per farti così odiare:

non sopporto l'idea di esserti dipendente,
che tra l'altro lo stipendio ammonta a un bel niente,
odio che mi cambi il ritmo mio vitale,
potessi, senza indugio, ti manderei all'ospedale
ma ho pagato già abbastanza la tua funesta compagnia
per farmi avere grane anche con la polizia.

Mi fa schifo la tua faccia, ne ho fatto indigestione,
"sei sempre la più bella"... , che razza di coglione !

La vita in coabitanza è ormai tra noi un inferno,
ancora pochi mesi e farai di me un infermo.

Per non parlare poi dei rapporti sessuali,
tra quelli ed il morbillo scelgo il secondo tra i 2 mali.

I tuoi modi di fare, un po' menefreghisti,
sono ottusi ed egoisti, sono peggio dei leghisti.

La tua sottocultura, che spacci per genuina
è cibo per dementi o per topi da cantina. 

La tua disinibita e provocante conversazione
mi ricorda di continuo che sei un puttanone.

La classe non ce l'hai e il coraggio che ti manca
non puoi recuperarlo col fottuto conto in banca.

Ormai detesto tutto; dalla pettinatura
al rumore orribile della tua masticatura,
i vestiti disgustanti, la musica che ascolti,
quei denti che per una bocca sola son davvero molti,
le tue amicizie scialbe, le tue telefonate
che impiegano 2 ore solo per dir cazzate,
la pochezza mentale, lo sguardo attaccato allo specchio
e il modo di pensare così antiquato e vecchio.

Ti odio, ti detesto, non voglio più vederti,
sparisci dalla mia vita, fai in modo ch'io m'accerti
del tuo decesso dalla mia esistenza,
vattene, con te non ho più pazienza ! 

Un ultima cosa, mia cara ex-regina
dallo sguardo sincero di bambina cretina,
se un giorno ripenserai a me, testardo come un mulo,
ricordami mentre ti dico di andartene affanculo !


Fatuwski






sabato 18 gennaio 2014

Malintesi, strrrappi e addio non ci sei più

Malinteso



Strrrrappo


Vorrei ricucire uno strappo con la mia compagna

ma ho perso il filo

del ragionamento

perché l’ho strappato.


Oggi appena t'appoggi

Par ieri
che m’eri
pesa nei pensieri.
Quest’oggi
appena t’appoggi.
Nei miei mari
non appari.
Non treman le mani
domo i miei domani

con noi lontani.





Fatuwski


domenica 12 gennaio 2014

MI vendico finalmente del rag. Lumachi (voi che fareste?)

Mi vendico, finalmente, del rag. Lumachi !
(Voi che fareste ?)

                   Ho bisogno di un consiglio.
Ero al bar, non che stavo al bar a prendermi chenesò un caffè, no, ero al bar a lavorare, dietro all'eterno bancone, stavo smanettando come un dannato dietro alla macchina del caffè, era mattina, ora di punta, due cappuccini, uno tiepido, 3 caffè, uno macchiato caldo, è entrato anche il ragionier Lumachi, vorrà il suo solito latte macchiato caldo, “senza schiuma”, aggiunge, che me lo aggiungi a fare ? Vorrei chiedere io, me lo dici tutte le mattine, non cambi mai, un latte macchiato caldo, al vetro ( in un bicchiere di vetro, quello da latte macchiato, manco a dirlo, col manico a metà del bicchiere di forma tuboidale ), caldo il giusto, non bollito, non freddo e non ci vuoi la schiuma sopra, lo so, vuoi il cornetto alla marmellata, con poca glassa, caldo, che non sia secco sotto, lo so già, poi t'immergerai nella Gazzetta, se è occupata ripiegherai sulla Nazione, se è occupata pure quella, la cronaca locale della Nazione, se Dioneguardi è occupata pure quella, a quel punto, immancabilmente ti lamenterai con me perché al bar del tuo paesino hanno i giornali DOPPI, io posso perdere 40 secondi del mio sovraffollato tempo per spiegarti ancora una volta che alle 10 del mattino è normale dover aspettare qualche minuto perché il giornale si liberi ? Che se di là al tuo paesino ne han 2 vuol dire che hanno il doppio della mia clientela, e che quindi, se da oggi, ogni volta che viene, lei, ragionier Lumachi, porta un amico, oppure, meglio, se ordina lei 2 latti macchiati e 2 brioche alla marmellata, anzi meglio ancora, ne prende 1 e 1, ma li paga come se ne avesse presi 2 e 2, e convince, naturalmente, tutti gli altri avventori di questo bar a fare così, io le assicuro che le faccio trovare 2 copie di ogni giornale, anzi, la sua copia personale, anzi, glielo porto a casa io il giornale, tutte le mattine, autografato dal sindaco che le manda un messaggino tutti i giorni, tipo "ciao ragionier Lumachi - stop - in città va tutto bene - stop - continua così - stop - ci vediamo stasera - stop - porta i preservativi - stop". Poi perché questa abitudine stupidissima di doverti appellare con la tua qualifica ? “Ragioniere”... Ma che senso ha ? Io ho fatto l'ITISS, un istituto tecnico, che forse mi aspetto da te che tu mi dica la mattina : "perito Fatucchi ? Un latte macchiato ! ", no, voglio dire, ha senso ? Giusto se poi di cognome fai Fantozzi, ha un senso farti chiamare ragioniere e anche in quel caso non ottieni il senso al quale ambivi tu. Insomma ho io il tempo per spiegargli tutto questo al ragionier Lumachi - testa bianca, un giorno se li fece neri i capelli sembrava Rodolfo Valentino che aveva passato una notte dentro a una lavastoviglie accesa -, ce l'ho il tempo, io ? Dico a te, rispondimi ! E non mi ripetere come lo vuoi il latte macchiato, te l'ho già fatto altre duecentoventitre volte e tu sono duecentoventitre volte che ti senti di dovermi ripetere la temperatura del tuo cazzo di latte macchiato del cazzo, lo vuoi TIE  PI  DO ! L'ho capito !!
Ma sorvoliamo su tutto, persino che da quando ti conosco non m'hai detto un “grazie” manco a morire, nonostante tu sia salutato militarmente da una selva di buongiorno e buonasera e grazie e buona domenica e i caffè regalati a Pasqua e a Natale neanche tu mi portassi oro, incenso e mirra, niente, vabbèh, sei un maleducato ma fino a qui ancora ce la faccio a tenermi tutto dentro , ma poi il ragionier Lumachi, dopo aver mangiato il croissant, facendo più briciole di un Boa che si mangia 3 metri quadrati di moquette e finito il suo latte macchiato tiepido e senza schiuma, lui, ebbene lui, chiederà un po’ d’acqua. Ma non un bicchiere di acqua. No. Un goccio. Sempre lo fa. Quindi io so con matematica esattezza quanta acqua vuole, so esattamente quanti centilitri di acqua devo versare, quanti centimetri cubici di bicchiere riempire, so che deve essere naturale e possibilmente temperatura ambiente, allora io prendo il bicchiere, lo appoggio sul bancone, tiro fuori la bottiglia di acqua e mentre la sto versando lui lo fa ! LO FA !! Tira fuori quella sua manina bianchiccia, pulita, glabra, tendente al rosino malato, quella zampina grinzosa che sembra petto di pollo cucinato a metà, un po’ rosa e un po’ bianco, avanzato da una cena, è lì in frigo da tre giorni, non lo mangerai mai e poi mai, forse se venisse una tempesta nucleare radioattiva e dovendo rimanere barricato in casa per 3 settimane, forse potresti prendere in considerazione l'idea di mangiarlo, ma tu sai che quel pezzo di pollo morto se lo mangerà il cane (forse !), insomma il ragionier Lumachi fa intervenire la sua manina del cazzo con la sua brava pellicina morta attaccata intorno, per bloccare la bottiglia che ho in mano, che sta versando l'acqua, mi dice "basta" e con il dorso della mano mi batte sul collo della bottiglia, o peggio la impugna dal collo e la tira sù, facendo un movimento contrario a quello che sto facendo io procurandomi una sensazione sgradevolissima; è come se stai affettando il pane e qualcuno ti ferma il braccio, è come se stai spingendo col bacino mentre fai sesso e qualcuno ti tira via, non t’è mai capitato ? Sei un uomo fortunato, ma lasciamo perdere, perché il ragionier Lumachi fa questo ? Risposta: per non pagare il bicchiere di acqua. Si, perché se te ne dò un sorso, un mezzo bicchiere è chiaro che poi non te lo faccio pagare. E il ragioniere CI TIENE a non pagarlo. E' evidentemente terrorizzato dall'idea che io glielo possa far pagare ! Perché il ragionier Lumachi è tirchio, è avido, è sfacciatamente avaro, è di quelli che piuttosto che offrire un pasto si fa portare al pronto soccorso. Il ragionier Lumachi, per intenderci è di quelli che se gli chiedi: preferisci il morso di un cane o perdere 5 euro, lui ti dice " posso vedere il cane ? ". E ti chiede se bende e cerotti poi li deve pagare lui. Se va a pisciare il ragionier Lumachi e gli cade dentro alla tazza del Water una moneta da 10 centesimi, lui ci butta dentro anche 1 euro e poi  tirandosi sù la manica dice: " beh, per 10 centesimi non mi sporco, ma per 1 euro e 10... ". Ma posso pure, con malcelato disgusto, passare sopra a questa tua taccagneria schifosa, del resto sei un mio cliente, mica la mia fidanzata. Quello che non sopporto è QUELLA FOTTUTA MANINA che mi ferma mentre sto facendo un azione, è brutto, inelegante, cade sempre qualche goccia sul bancone, poi devo pulire, è antigenico perché tocchi spesso il bordo della bottiglia dove l’acqua sgorga ed è una pessima abitudine, è come se tirassi via il braccio al benzinaio mentre con la pompa ti sta riempiendo il serbatoio, è come se bloccassi il gomito di uno che sta tagliando un prosciutto, per un barista poi, che è geloso delle sue cose... Insomma, voi magari state pensando: " basterebbe dirglielo una volta ", FOLLI ! Non è così, credetemi, sono un barista navigato, ho visto di tutto, conosco i trucchi e conosco il genere umano, ho provato ad anticiparlo esclamando : " LATTE MACCHIATO TIEPIDO E SENZA SCHIUMA PER IL RAGIONIEREEE ", appena vedevo quel suo brutto muso fare la sua comparsa, appena affacciato dentro al locale, è inutile, non vi considera, si sentirà più sicuro a chiedere il suo latte e a specificare la sua tiepidità etc etc, ho provato con un’ occhiataccia a fermare quell'adunco artiglio che mi ferma la bottiglia, ho provato a versargli un po’ d’acqua sulla manica, ho tentato un rimproverino non ufficiale a bassa voce, NON SERVE ! Lui ti dedicherà l'attenzione che si dedica a un tarlo e il giorno dopo se ne verrà fuori, immancabile con quel braccino rachitico a infastidire, bloccare, tocchicciare... sentite, ve la faccio breve; quella mattina ero lì che smanettavo a velocità della luce dietro alla macchinetta del caffè, tra vapori e aromi con la testa che calcolava neanche fosse una calcolatrice in mano a Paperon de Paperoni, venne il ragionier Lumachi, fece tutta la sua trafila, latte macchiato, si, tiepido, si, senza schiuma, lo so (cazzo, lo so), il cornetto, si, alla marmellata, etc etc, acqua, si, la zampina maledetta, tutto come al solito, son lì che mi rimetto a mulinare cappuccini e al ragioniere quella mattina gli viene voglia di mettere del limone nel suo sorso d'acqua, perché gli astringesse un po’ l'intestino, a quel cacone, quindi viene verso la macchina del caffè facendosi largo tra gli altri avventori già accalcati al bancone, appoggia il bicchiere, tira fuori una linguina pallida dalle labbra per aiutarsi nello sforzo e tira su TUTTE E 2 QUELLE NODOSE E ORRIBILI BRACCINE e sporgendosi al di qua del bacone afferra il mio coltellino da frutta, un mezzo limone pronto all'evenienza, sdegna il piccolo tagliere e cerca di tagliarsi da solo, il pezzetto di limone che gli occorre.
Sopra il bancone.
Rigandomelo.
Tra l'altro. 
Bèh.
Si tagliò ben altro. 
Ora, il punto è: mi dichiaro incapace di intendere e di volere e me la cavo con 8  anni circa all’ospedale dei matti rischiando di elevare ulteriormente il mio livello di pazzia o me ne becco probabilmente una ventina in un carcere normale ? Voi che fareste ?


Fatuwski



sabato 11 gennaio 2014

Cameriere al limite (non è detto che se sei al limite tu sia limitato)

CAMERIERE AL LIMITE
(non è detto che se sei al limite tu sia limitato)


Sala di un ristorante. Un cliente, da solo al tavolo, aspetta di essere servito. Gli arriva il piatto che ha ordinato portato dal cameriere
Ca = Cameriere
Cli = Cliente
Col = Collega cameriere

Cli - Cameriere !
Ca - ...dica...
Cli - Venga qua
Ca - ...dica
Cli - Guardi qui. Cosa c'è in questa minestra ?
Ca - Ma gliel'ho già detto, il farro
Cli - Che ci fosse il farro lo sapevo già ancora prima che me lo dicesse lei visto che già nel menù viene chiamata "minestra di farro", dico, oltre al farro, che ci vede ?
Ca - ...iii... i fagioli ?
Cli - Ma guardi, per Diana ! Se non guarda... Cosa c'è qui ? Dentro alla scodella !?
Ca - Bòh, il brodo ?
Cli - ...
Ca - ...
Cli - Ma che fa lo spiritoso !?
Ca - No, un me riesce
Cli - ...non le riesce cosa ?
Ca - Lo spiritoso... il brillante... un me riesce de fallo, un me viene... e c'ho provato sa ! Una volta sò uscito cò na ragazza, dicono che le ragazze van fatte ride, no ? Ecco, allora m'ero 'mparato a memoria de le battute, l'aivo sentite a Striscia la Notizia, ma quando gliene feci lei mica rise, sarà che cò le risate registrate fan più effetto ma 'l fatto è che anch'a me, che pure n'sò 'na cima, un me piacevano quele battute, ma poi dette n'macchina, era anco freddo ma un sapevo se lasciare il riscaldamento aceso o spento perché magari se lo lasciavo spento a lei gli veniva freddo e magari l'abbracciavo, magari se faceva fare una carezza, gliene chiesi, gli dissi "te posso accarezzare ?", me disse "...e 'n so mica 'n gatto èh !"...
Cli - Ma di cosa cazzo sta parlando ?
Ca - un ci so fare cò le donne io... il fatto è che da picino me piaceva parecchio Superman e la mì nonna mi disse che dovevo girare al largo dalle donnacce, che c'avevano la kriptonite tra le gambe !
Cli - La kriptonite !!??
Ca - ...ie, si, la kriptonite, capirà, io ero flesciato con Superman, c'avevo un bambolotto suo, ma grosso era, era alto così, lo portavo anche a tavola a mangiare, il mì babbo s'incazzava sempre, ero malato per Superman, e allora pensai: se la kriptonite l'annienta a Superman, che è Superman, mica il pòro Chiudino che era cieco, zoppo e balbettino, dico, se lo annientava a Superman a me che me faceva la kriptonite? Eh !? Me disintegrava ! Me liquefaceva come la cacca quando c'hai la sciolta ! Schiantavo com'un ovo dentro al microonde aceso !! Insomma io le donnacce 'un le volevo nemmanco 'mmaginà cò la coda del cervello ! Il problema stava che pé la mì nonna eran TUTTE donnacce ! E io questa nonna ce l'ho avuta per taaanto tempo, io avevo 16 anni e lei era arzilla più di me quando me facevo gli schioppini, avevo 20 anni e lei spumeggiava più de me quando me conciavo in discoteca, avevo 25 anni e lei era più tonica de me quando me facevo i pippotti, era forte come 'na sequoia de cemento, io un capivo se era Dio che me stava mandando un messaggio o se la mì nonna fosse l'ultimo dei brontosauri che s'era scordato de morire. A dilla tutta propendevo de più pé la seconda ipotesi, più darviniana diciamo, che la mì nonna fosse effettivamente una di quelle rompicoglioni che ne nasce una ogni miliardo...
Cli - Senta, lei ha bevuto stasera...
Ca - E ho bevuto si, ho bevuto ! Me morì la mì mamma, il mì babbo, ma lei gnente ! A novantott'anni ancora a tavola pocciava 'l vino manco fosse 'n camionista ! Anco 'l mì fratello s'è arbaltato cò'n trattore in Costa Smeralda, ma io me domando: ma come cazzo se fa a morire sott'a 'n trattore 'n Costa Smeralda !? T'eri portato un pò di lavoro in vacanza ? Volevi schiacciare 'n pò de gente 'n spiaggia ? Te serviva pé l'ombra !? Guarda che se dice che la vita è strana ma facci caso che anco la morte unne scherza mica. C'è una al mì paese... odDìo, c'era una, al mì paese, se chiamava Rossina, con 2 esse, se veniva coi capelli rossi sarebbe stato anche bellino il nome, ma così era un nome bischero e basta... fumava 'sta Rossina come 2 turchi, avesse potuto avrebbe fumato anco mentre dormiva, e 'nzomma 'l marito della Rossina, Arnaldo, se doveva operare d'ernia no ? E a l'ospedale l'infermieri gni dissero de rasassi, de levassi i peli dalla zona dove dovevano operare 'nzomma, e lui da sé al culo c'arrivava male e alora se fece aiutare dalla su moglie, la Rossina, che gni spalmò per benino la schiuma, prese 'l rasoio, s'accese una Pall Mall, che lei le chiamava Palle Molli, me n'arcordo manco fosse prima de venì qui, òh... ...òh ! ...OH !!
(gli tocca il braccio più volte)
Cli - "Oh" cosa !!?? E non mi tocchi !
Ca - O un gli scappò 'na scureggia a l'Arnaldo ! Dio bòno, un onda anomala da lo stommeco gni venne ! Un cureggione da gara regionale ! Un baritono 'briaco de 3 quintali che rutta ! E con quella sigaretta accesa vicina fece
PÈM !
Cli - MA COS'E' IMPAZZITO !!!??? M'ha fatto prendere un colpo !!
Ca - A lei gli ha fatto prendere un colpo !? S'immagini la Rossina che fiammata che vide !!! Oh, pé ffatti capire: c'era anche il cane accanto alla poltrona, che guardava, annusicchiava, sa come fanno i cani ? Capirà, c'era un culo, voleva vedere, no ? ...òh ...o un gli è volato via n'orecchio !?
Cli - A CHI !!??
Ca - AL CANE !!! L’orecchio gni si spiaccicò preciso sulla parete, faceva un effetto a vedessi quel'orecchio attaccato al muro... ma la Rossina ! La Rossina !! Dovevate vedere com'era concia ! L'esplosione la pelò com'un pollo, gni vennero via tutti i capelli e gli rimasero le bollicine col bulbo del capello esploso, come i polli spennati, uguale ! Pel funerale, ne la bara aperta gli toccò mettigli una cuffia in testa a la Rossina perché era 'nguardabile ! Capirai, già era brutta in vita, eppù da morta, cò la testa con la pelle di pollo, te l'immagini ? Era blu la cuffia, me n'arcordo come se lo vedessi ora e la su pòra mamma...
(GLI PRENDE IL BRACCIO) …dentro a la bara accanto...
Cli - Ma la mamma di chi !!?? Ma lei vaneggia, sta male ! E MI LASCI IL BRACCIO !!
Ca - LA MAMMA DELLA ROSSINA !!! Era disperata, pòra donna, che gn’era morta la figliola !!! E chiedeva a tutti "ma com'è successo ? Ma com'è successo !?" e nessuno c'aveva 'l coraggio di diglielo, ma 'nzomma a la fine gliene dissero: "MENTRE FACEVA IL CULO A L'ARNALDO !", così gli dissero E A LA SU' MAMMA GNI PRESE UN COCCOLONE E CI RESTO' ANCO LEI !!!
Cli - Aiuto ! AIUTO !! QUEST'UOMO E' PAZZO !!! MI LASCI, LA DENUNCIO !! MI LASCIIII !!!

(il cliente scappa)
(il resto della sala è sbigottito)
(un silenzio irreale)
(il cameriere si ricompone, si passa una mano veloce tra i capelli, raccatta la sedia che il cliente ha tirato giù alzandosi di scatto, raccoglie il tovagliolo da terra e va verso la cucina ripiegandolo ché quasi non è stato usato, è praticamente pulito, lo metterà nel prossimo cestino per il pane, cestino con dentro il tovagliolo con dentro il pane, per il prossimo tavolo, il prossimo tavolo, il prossimo tavolo, lo incrocia un altro cameriere, un collega, ha in mano una cotoletta d'agnello e delle patate, non che le tiene direttamente in mano, porta 2 piatti, con la sinistra, perfettamente orizzontali, è un bravo cameriere e sopra i piatti ci sono la cotoletta e una porzione di patate non ottime perché la cuoca ricicla le patate dalle tavolate, le patate che restano nei vassoi e che non sono state toccate, non le butta, quando tornano in cucina le salva e quando occorrono in sala le scalda di nuovo al forno, lo fanno tutti, lo fanno tutti, lo fanno tutti, il collega cameriere sta andando al tavolo 4 dove c'è una mignotta orribile e uno che parla al cellulare da tre anni)

Collega cameriere - Un altro che aveva trovato un capello nel piatto ?
Ca - Dentro la minestra di farro ! dimmi te ! Gigi de là 'n cucina bisogna che ce stia più attento, se metta 'na retina, se li leghi i capelli, se li tagli, cazzo ! Io un so più quel che 'nventammi per cambiare discorso coi clienti !


Fatuwski 





venerdì 10 gennaio 2014

Forse non tutti sanno che...

Forse non tutti sanno che…

...così come Colombo non fu il primo a sbarcare nelle Americhe, non fu Thomas Edison a inventare la prima lampadina. Il primo a portare a compimento il progetto fu tale Quasimodo Gimondi (un italiano che poi cambiò la sua cittadinanza divenendo sardo) che rimase fulminato a morte dalla sua stessa invenzione. Edison, suo vicino di casa, fu il primo a ritrovare la salma del Gimondi e ne approfittò per rubare la paternità dell'idea e tanto che c'era un fiasco d'olio, che lui era rimasto senza.

...i gatti vedono al buio, i cani vedono in bianco e nero, gli iguana vedono normale ma ascoltano in Dolby Surround e io sto vedendo di trovarmi una fidanzata sennò alla fine ci rimango secco a forza di seghe !

...i contenitori di cartone delle uova sono degli ottimi isolanti acustici. Quindi se avete, ad esempio, il vicino di casa che tutte le mattine che il buon Dio mette in terra vi sveglia al suono della tromba perché lui ha fatto l'alpino e ci tiene a fare l'alzabandiera (gli si alzasse ancora qualcos'altro magari la smetterebbe di rompere i coglioni alle 5 e mezzo di mattina), provate a infilargli uno dei suddetti cartoni dentro a quella cazzo di trombetta, vedrete che il suono ne uscirà sensibilmente attutito.

...Beethoven, il grande compositore di origine fiamminga, era così avanti rispetto ai suoi tempi che già all'epoca votava Lega Lombarda.

...il film più divertente del mondo è stato realizzato nel 2003 da Somaro Gibson (il fratello somaro di Mel Gibson), il film tratta di un postino che per sfatare il mito che vuole i cani da cortile acerrimi nemici dei portalettere, impara a parlare il canino; finalmente qualcuno che finalmente possa comprendere cosa passa per la testa di un cane, finalmente !  Meravigliosa la scena in cui il postino parla col primo cane che esclama:
- pappa, pappa, pipì, passeggiata, osso, pap-paaaaaaaa !!!
Ecco. Ora finalmente sapete che cosa passa per la testa di un cane. Magistrale l'interpretazione del postino di Roberto Benigni che con un colpo di genio spiazza lo spettatore facendo parlare il suo personaggio dal culo. Poi è successo che hanno spiegato a Somaro Gibson che cosa fosse un e-mail e che i postini raramente ormai consegnano lettere normali. Il regista c'è rimasto malissimo perché ha capito di aver fatto un film si, divertente, ma purtroppo di sapore obsoleto per l'attuale epoca. E così si è tolto il senno ingaggiando una sanguinosa lotta con l'impossibile, un match mortale contro il buon senso, una guerra devastante scagliata contro il verosimile: insegnare a Flavia Vento a giocare a scacchi. Prima di impazzire del tutto però Gibson ha fatto in tempo a disintegrare l'unica copia realizzata del suo film. Quindi: forse non tutti sanno che... ...il film più divertente del mondo in realtà non esiste.

...l'acqua a 0 gradi ghiaccia, a 100 gradi evapora e a 90 gradi fa la porca (...come tutte del resto). 

...tra i vari utensili casalinghi lo scopettino da cesso è quello che ha il più alto numero di mortalità causa suicidio.

...mangiare il pollo con le mani è contemplato come cosa fattibile dal galateo. Non è ammesso invece ruttare l'Aida in piedi sul tavolo ubriachi duri. Strano èh ?

...non si deve provare il funzionamento dei gommoni auto-gonfiabili all'interno del negozio sennò succede questo:


Fatuwski

sabato 4 gennaio 2014

FIERO MI SCHIERO ! (ma il crimine paga o non paga ?)

Fiero mi schiero !
(ma il crimine paga o non paga ?)

Mi corre accanto così veloce che mi fa vento. Un cappuccio, il fiatone, una scatola nera indefinibile sotto braccio e le scarpette bianche e sporche (quindi mica tanto bianche, tutto sommato) che già vedo allontanarsi. Scappa l’uomo… cioè “l’uomo”… il ragazzo, il tizio… non saprei dire chi era tanto correva veloce, più che un umano sembrava un animale perfettamente conscio del fatto che se non si sbriga finisce a far da pasto all’animale più grosso che lo insegue.
Ed eccolo l’animale più grosso; un pulotto !
In corsa anche lui, inseguitore sbraitante, un poliziotto tutto preciso nella sua cazzo di  divisina impeccabile da pupazzetto Playmobil e l’immancabile arma d’ordinanza… facile fare ordine con un arma èh ?
La questione, che realizzo in un frattempo di secondo, mi suggerisce che il tizio scappante è molto, ma  molto meno in forma del tutore dell’ordine costituito.
Iniquo  l’ordine costituito e obliquo pure, dato che per taluni è sempre in salita mentre per talaltri in discesa, ma questo è un altro discorso.
Il tizio che scappa trasuda adrenalina, che è una forza potente ma ahimé poco duratura e già lo vedo arrancare fiatonando controtempo, finirà il gas entro breve al contrario dell’aitante servitore della giustizia.
Insomma entro 2 minutini scarsi il tipo sarà bello che fottuto e già me lo vedo sprangato in commissariato nella cella “d’attesa” mentre chi s’appresta a scrivere il verbale se ne sbatte se il tizio urla per le manganellate date attraverso una coperta per non lasciare lividi sospetti.
Insomma il tizio allontanandosi già suda e sbarella mentre quell’altro impettito corre come se non avesse fatto altro in vita sua e ci ha pure il fiato per berciare “fermati, FERMATI !”.
…che poi quanto sarà cretina ‘sta cosa ? Se uno ti vuol prendere e tu non vuoi essere preso e quello che ti corre dietro ti urla “fermati” con un sottotesto che dice a lettere cubitali  che appena ti piglia ti fa un culo grosso così, le cose son 2: o sei scemo o corri più forte cazzo !
Insomma, com’è come non è, mi viene più veloce la spontaneità che non il pensiero compiuto. Si muove più rapidamente il corpo che non l’intelletto nel completamento del ragionamento
e così
faccio un non casuale mezzo passo avanti come nulla fosse, sciolto come se fossi già in movimento e il poliziotto si schianta su di me con l’energia e la potenza di una Jaguar incazzata come una giaguara che si trova davanti un muro che un decimo di secondo prima non c’era.
Scaraventati a terra lui mi guarda con un odio che gli trasuda dagli occhi mentre io apparecchio una faccia da circostanza, anche un po’ a culo, volendo, ma assolutamente innocente…
Mi sono schierato !
Ho ottenuto il mio scopo che mi viene rimarcato dalle fulgide ed esemplari parole del nobile difensore della giustizia:
- Me l’hai fatto scappare imbecille !
- Io camminavo e basta, mi spiace… non l’ho mica fatto apposta…
Lui è così incazzato che se potesse arresterebbe me.
Io, con una mestizia falsa come il sorriso di una modella domando:
- Ma cos’ha fatto il tipo ?
- Ha rubato un computer
Mi volto verso la macchina che avevo parcheggiato a 100 metri di distanza e che adesso ha uno sportello aperto in più e un computer dentro in meno. Il mio.
Vaffanculo.

Fatuwski