domenica 29 dicembre 2013

Un indegno fine anno

UN INDEGNO
FINE ANNO
1)

Quando arrivò la serata dell'ultimo dell'anno il ristorante era pronto. Cazzo, se era pronto. I camerieri erano pronti, tirati a lucido neanche dovessero passare la prima comunione, il capo-sala era pronto, pronto a tutto, col suo cavatappi con ottomila funzioni comprendenti pure le forbicine per le basette e il cacciavitino - che - come - lo - usi - si - sbeccola, tiratissimo a lucidissimo e tiratissimo pure di coca neanche stesse per affrontare da solo il Real Madrid al Santiago Bernabeu davanti al Re e la Regina di Spagna. La batteria di cucina era pronta con lo Chef già incazzato perché è noto che uno Chef è tanto bravo quanto incazzoso e lo Chef stava bestemmiando come un tifone ateo incazzato perché era un bravissimo Chef, i sotto-Chef e gli aiuti-sotto-Chef erano pronti e all'opera tutti attivissimi come formiche cinesi impazzite e non si capiva mai se era più importante l'ultimo degli Chef o il primo degli aiutanti, un po’ come l'ultimo dei dottori e il primo degli infermieri. Il titolare era prontissimo, con gli occhietti al passo coi tempo e quindi a forma di € invece che di $, la calcolatrice in mano e la faccia di chi sta giocando a 7 e mezzo, ha in mano la matta e il banco lo tiene un bambino di 6 anni vagamente ebete. La sala del ristorante era pronta, si sarebbe dovuta guardare con gli occhiali da sole tanto luccicava, con gli argenti e i cristalli e le candele e i lampadari sragnatelati per l'occasione e il pavimento in cotto così pulito che se fosse rimasta una macchiolina di unto si sarebbe suicidata per solitudine, evaporando via e finendo nel paradiso delle macchie unte: in una bella bettola come Dio comanda piena di gente ubriaca dura. Sfavillava, la sala, con l'apparecchiatura delle Grandi Feste: tovaglie rosse rubino sotto a coprimacchia bianchi immacolati sotto a tovaglioli di raso rossi che riprendevano le tovaglie che riprendevano i tovaglioli che riprendevano le tovaglie che riprendevano ci siam capiti. I tavoli, avessero avuto voce, avrebbero berciato sdegno per tutta quell'artiglieria di posate che si ritrovavano sul groppone: posate da primo, da secondo, da pesce, da carne, da dessert, anche da merda per quanto ne poteva sapere Andrea. L'unica cosa che sapeva di per certo Andrea a proposito di quelle posate è che le avrebbe dovute lavare tutte lui. Tutte lui. Per poi passare ai piatti, ai bicchieri, ai vassoi, meglio non pensarci sennò ti veniva lo sconforto da subito... le padelle, le pentole, gli attrezzi da cucina... avevamo detto di non pensarci ! ...le griglie, i fornelli, la macchina del caffè, le tazzine del caffè, i piattini del caffè, i cucchiaini del come cazzo fai a non pensarci !? Andrea si accese una sigaretta di marca a lui sconosciuta in quella sua predisperazione e immancabile come una tassa e veloce come un falco scemo che sbatte su un abete arrivò il caposala a rompere le palle:
Caposala - Che fai !? Fumi !?
Andrea - No, le accendo e le guardo bruciare
Caposala - Fai poco lo spiritoso e butta via la sigaretta
Andrea - Ma lo sai quanto costano ?
Caposala - "Ma lo sa quanto costano ?", volevi dire, mi devi dare del Lei !
Andrea - No, sei una Lei !? Mica l'avevo capito. Ganzo. Allora, cara, lo sai quanto costano questi tubini col filtro ? Quasi quasi ormai conviene farsi le canne per risparmiare sul tabacco !
Caposala - Butta via quella sigaretta e ricordati che per ogni bicchiere che rompi ti levo 2 euri dalla paga !
Andrea - Non facciamo prima se vi do direttamente 5 euro, mi date qualcosa da mangiare e ci vediamo l'anno prossimo ?
Caposala - èh !?
Andrea - Niente... e comunque si dice "euro" anche al plurale
Caposala - èh !?
Andrea - Fava ! Dai, ho capito, vai, vai dal Boss e digli che ti vuole
Il caposala stava per fare "èh !?", si censurò, accartocciò la faccia, diventò un po’ amaranto aiutato anche dal papillon un po’ strettino, sibilò "lava !" e scarpinò via col suo solito culino ritto a leccare e salameleccare i signoroni che stavano facendo la loro comparsa in sala, tutti seri alla faccia della festa, guardandosi in giro per capire se avevano scelto il locale giusto, decifrando questa informazione dal resto degli invitati: se c'era gente più importante vuol dire che avevano scelto giusto, quindi, quando arrivò il sindaco si levò un tale sospiro di sollievo che per 1 secondo fece concorrenza ai condizionatori d'aria calda. Il sindaco, per conto suo, non vide un politico veramente importante, né uno Sgarbi o paccottiglia simile tra i presenti e pensò di aver scelto il locale sbagliato, trattò male da subito il caposala che ingobbito come un Juventino in serie B stava offrendo Champagne (orrore !) non stappato in presenza (che lui era il sindaco, cialtroncello !) e quindi da almeno 4 minuti, ma si rallegrò pensando che in fondo se la sarebbe cavata in un paio d'ore e che dopo le 2 ore, più un massimale di 20 minuti, si sarebbe ritrovato tra le braccia (...tra le gambe ad essere precisi) della sua giovane amante polacca che sicuramente lo stava già aspettando; languida come un anguilla e in posa come una vacca (la polacca) nell'immaginario del sindaco, con la sua quarta misura di seno, mezza misura di cervello e nessuna misura o remora morale nei numeri a letto. Le signore consegnavano quintali di pelo di animali morti ai camerieri, i quali puntualmente andavano agli attaccapanni, ci si pulivano le scarpe nere mai troppo lucide e tornavano dalle proprietarie rassicurandole sulla destinazione del loro capo di vestiario (neanche fossero vivi quegli animalini !) (dite NO alle pellicce vere !) (al limite usate le sintetiche) (...e a quei poveri cuccioli di sintetici non ci pensi !?) (si, ok, la pianto con le parentesi) e intascando mance oscenamente grasse. Il caposala arrivava immancabile come la morte e veloce come un falco cretino che rompe le sue stesse uova a rapinarli con la scusa che le mance si dovevano dividere equamente tra tutti e sognando il prossimo acquisto di cocaina buona. Nel frattempo Guido, il pusher del caposala, stava zompando allegramente sudato su una polacca con 2 tette così che però aveva solo 2 ore, 2 ore e 10 al massimo perchè poi arrivava il sindaco, ahahah, Guido non credeva che quella puttana polacca avesse senso dell'umorismo e gli costava quanto una Ferrari col carburatore a puttane, la polacca puttana e pensava, Guido, che avrebbe dovuto tagliare ulteriormente la merce per far quadrare i conti, allargando così la spesa media del caposala. Il crimine insomma non pagava neanche per quell'ultimo dell'anno.

2)


Andrea sta pensando che non è giusto e come al solito si risponde come le rispose quell'insegnante di merda: "la vita è ingiusta", ha 24 anni Andrea, di origine slava ma è quantomeno bizzarro essere originario di un posto che non esiste più, ha visto la guerra Andrea e non è che ne sia rimasto colpito più di tanto a dirla tutta, cos'è la guerra per lui ? Metti che sei a casa tua a guardarti un film in videocassetta (...si, adesso c'è il DVD, ok...) e tutto a un tratto il tuo stomaco ti comunica che sta per esibirsi in un magnifico movimento intestinale, poesia per il corpo altroché, neanche fosse un movimento di Mahler, vai in bagno, ti tiri giù quel che c'è da tirar giù, inizi a espletare e viene giù tutto il palazzo in cui abiti. 5 piani rasi al suolo. Ecco cos'è la guerra. Chi poteva permetterselo era fuori zona di migliaia di km a cacare tranquillissimamente in un atollo, o al cesso di un ristorante di lusso, o addosso a qualcuno, voglio dire, tutti i gusti son giusti, no ? E i disgraziati e gli idealisti si beccavano le bombe addosso. E tenete conto che ci sono molti più disgraziati che idealisti. Andrea è in Italia da 4 anni, parla un Italiano quasi perfetto, tanto per far rabbia ai rompicoglioni filonazionalisti, è stato qualche anno anche in Francia, in tutto parla correttamente 4 lingue ed è un clandestino, più che altro grazie al suo carattere impervio, irascibile, polemico, in una parola sola un carattere del cazzo, che non gli consente di tenere un posto di lavoro tanto da essere assunto regolarmente. C'è da dire a sua discolpa che in effetti di gente-fava ne ha incontrata parecchia in fatto di datori di lavoro. E colleghi anche, ma scherzi ? Il fatto che tu non sia regolare agli occhi della questura ti mette automaticamente a un livello molto infimo agli occhi dei bravi cittadini regolari che pagano le tasse e blàh blàh blàh, a lui, ad Andrea, non facevano MAI lo scontrino in un bar e veniva SEMPRE pagato in nero e allora cosa cazzo avevano da blaterare tanto ? Gente che magari va a casa e prende a cinghiate il figliolo o il cane o la moglie o tutt'e 3 se non ha sonno, perché vorrebbe prendere a cinghiate il capufficio, però se li ferma una pattuglia va tutto liscio, documenti-tutt'a-posto-grazie-buonasera, poliziotti di merda, Andrea li odiava, loro e le loro macchinine tutte belline con le scrittine fighine manco fossero automobiline della PlayMobil e iniziano ad arrivare le prime vassoiate di bicchieri sporchi: i bicchieri dati per l'aperitivo, champagne offerto dai vassoi dei camerieri, gli invitati prendono il bicchiere come lo prendessero da un soprammobile, manco lo vedono il cameriere, figuriamoci dire grazie, bevono e poi dimenticano il bicchiere in giro e i camerieri raccolgono e porca di una puttana vacca lupa li portano tutti quanti qui, cazzo, a lavare, maremma budella ! E Andrea si dà da fare veloce, ma mica per senso di abnegazione alla causa, si, col cazzo, fa veloce perché sennò gli si ammassano a una velocità impressionante, come i piatti, come tutta la merda sporca che gli arriva dalla sala, metti che stasera sono in 120 a mangiare, sporcheranno roba per 800 persone, ma di più, 4 bicchieri a testa, un pranzo di 5 o 6 portate, sai che allegria e il ristorante mica ce l'ha tutti questi cazzi di piatti e allora che succede ? Succede che per esempio l'antipasto lo mandano fuori col piatto piano che poi gli riserve per la quarta portata magari e allora Andrea ha poco tempo per lavare i piatti piani che nel frattempo sono tornati dalla sala (sporchi dell'antipasto) tutti quanti - porca di una puttana porchissima - QUI !! Meglio se non ci pensa Andrea, sennò gli viene forte la voglia di levarsi quella pannuccia da sguattero già fradicia e sbatterla sul muso a quel montato imbecille del caposala, quella testa a uovo con l'interno marcio, con tutta quella gelatina potrebbe andare in scooter senza casco, ha stile lui, si sente un maitre quel cretino e quando non lo vede nessuno si infila le dita nel naso e poi Andrea li odia quei bicchieri lunghi e stretti da aperitivo, più lunghi dei flùte che per lavarli fino in fondo ci devi cacciare la spugnina e girare e il vetro è fino e all'inizio Andrea ne rompeva uno su 20, che non è una bella media per un lavapiatti, specie se c'è un caposala rompicoglioni che vorrebbe metterteli in conto ma Andrea mica è scemo, quando ne rompe uno non lo tira neanche fuori dall'acquaio, lo lascia dentro l'acqua sporca e occhio - non - vede - imbecille - non - rompe, che venisse a cercarli qui dentro quello stronzo e improvvisa come un onda anomala ad Andrea gli piglia la voglia di pisciare, poi con tutta quell'acqua che scorre la voglia si tramuta lesta in necessità per passare alla fase critica dell'impellenza e allora Andrea per una ventina di secondi balla uno strano Woogie-Boogie intersecando le gambe, poi si volta verso Anna che sta spalmando salsa di fegato su pane toscano bruschettato a una velocità a dir poco preoccupante:
Andrea - Anna devo andare a pisciare, dammi il cambio un secondo...
Anna è polacca (...no, non ha 2 tette così,non è la puttana, è un'altra polacca), ha 32 anni e sembra un uomo, le spalle robuste, da uomo, la schiena dritta, lo sguardo che ti trapana un incazzatura costante dentro al tuo cervello, come un uomo che ha uno sguardo capace di trapanarti il cervello comunicandoti un incazzatura costante, lì dentro le fanno fare i peggio lavori, tipo stare al fuoco a cuocere le bistecche e le grigliate di maiale, se non siete mai stati davanti a un camino di 3 metri di larghezza a cuocere carne per 6 ore di fila, tenendo il fuoco relativamente basso per non far finire la brace, ecco, non vi siete persi niente di entusiasmante.
Anna - Si, con cazzo ! Tu va fumare e io te non rivede per 10 minuti !
Andrea - Dài, non vado a fumare, vado e torno, dammi il cambio un momento solo, mi sto pisciando addosso !
Anna - Io ho faccio crostini di merda, non vedi !!??
Accanto ad Anna c'è Elmira, italiana lei, aiuto-cuoco grosso modo, credente fervente e fervente bevitrice con un casino di sensi di colpa, nel lavoro a catena sta grattando via il nero del bruciato dalle fette di pane toscano bruschettato:
Elmira - Com'è che le parolacce e le bestemmie voi stranieri le imparate subito e non le sbagliate mai ?
Anna - Perché a americano tu chiama "americano" o “turista” e io che polacca sono tu chiama me "straniera" ? Dà retta; tu pensa tuo vino, non rompere coglioni e passa pane !
Elmira - Hhh..., (accusa il colpo la pia Elmira) ...che coraggio !! E quella bottiglia di whiskey che ti tieni lì sotto a portata di mano ?
Anna - Capodanno anche per me è, befana ! Tu fa cazzi tua !
Andrea - Ascolta Yoda, mi sto pisciando addosso sul serio, guarda che te la faccio addosso...
Anna - Io Anna, che Yoda ? Se tu fa questo, ultima cosa che tu fa in tua vita di cazzo ! Vai pisciare, vai, se no torna in battibaleno tu fa baleno e io batto te !
Andrea - Grazie Anna, quando ci sposiamo ?
Anna - Io lesbica cretino ! Va, fugge e torna !
All'ultima esclamazione di Anna, Elmira a momenti sviene, Andrea dribbla di corsa 2 o 3 banconi in acciaio dove sotto-chef e aiuto-cuochi improvvisati per l'occasione stanno lavorando sulla costruzione di un ornamento composto da quadrifogli di peperone e boccioli di roselline ridondantemente rosa per il 2° secondo, che sono gamberoni al curry macchiati di Porto rosso e che usciranno impiattati, quindi i vice-cuochi stanno producendo 124 ornamenti e fanno un lavoro di squadra così abile che in confronto alla catena di montaggio della Fiat di 20 anni fa eran ragazzini che si divertivano col Lego. Andrea si asciuga le mani come può cercando qualche angolo smarrito della pannuccia che non sia fradicio, non lo trova, mokkola, estrae dal taschino una Marlboro spiegazzata e scroccata antecedentemente ad Anna, si fruga per trovare da accendere, non trova, si volta e chiede:
Andrea - Chi ha da accendere veloce ?
E dal retro della cubitale lavastoviglie parte con beffarda precisione una fiammata di mezzo metro che incenerisce i capelli di Anna al posto di Andrea da 6 secondi circa e le ustiona la faccia rendendola immediatamente irriconoscibile, sanguinolenta e vagamente somigliante alle figure dei libri di scienza dove si raffigurano i tessuti muscolari del viso. Nel casino del lavorìo generale della cucina non si è sentito neanche un rumore troppo forte e Anna in quel momento è troppo schockata per rendersi conto del dolore e mettersi a urlare. La cucina però si è fermata all'unisono trattenendo inconsapevolmente un respiro collettivo, il primo a rendersi conto della faccenda è Guido, 60 anni, la pancia come una donna grassa in cinta, ex marinaio, 30 anni che lavora nelle cucine, molto prossimo alla pensione
Guido - STATE CALMI ! STATE CALMI !!! NON C 'E'NIENTE DI INFIAMMABILE NELLE VICINANZE, STATE CALMI !!!
Anna apre la bocca con gran fatica scollandosi le labbra tra di loro che creano dei filini di carne viva e dice:
Anna - ...puttana porca...
Ed esplode la bottiglia di Whiskey. Questa con un tonfo galattico in concorrenza agli altri 10 mila scoppi tutti all'esterno del ristorante di gente che festeggia la morte dell'anno vecchio. L'esplosione trancia di netto alcune vene piuttosto fondamentali di Anna che crepa all'istante, demolisce una gamba di Almira, appicca il fuoco a 5 o 6 persone ed inizia un incendio irreversibile dentro alla cucina.




Fatuwski

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