giovedì 5 dicembre 2013

Sveglio io !?

Sveglio io !?

…e così mi sveglio, contro ogni pronostico sensato, e ormai ho cambiato posto tante di quelle volte che mi ci vuole un po’ prima di capire dove cazzo sono. La solita sbronza della sera prima non aiuta. Il mal di testa tenta di assassinarmi ma non posso concedermi il lusso di star fermo. Mentre mi palpo le mutande scoprendo che i soldi ci sono ancora mi ricordo anche dove mi trovo: Metroplis, il primo centro sociale a Milano con camere per dormire. Camere da 6, da 8, da 4. 10 mila lire e puoi dormire lì, tipo ostello, con una regola: non più di 10 giorni. E certo. Altrimenti sarebbe invaso e intasato dai barboni, dai senza fissa dimora, da quelli come me, dai peggio insomma. Per quanto una buona idea possa essere umanitaria c’è da proteggerla affinché l’umanità non ne abusi. Il guanciale senza federa mi fa schifo ma la federa mi è servita per legarmela a un braccio e metterci il cellulare e le chiavi della macchina. Coltelli non ne ho, non sarebbe stata una cattiva idea ma non avrei saputo che farci… e poi è meglio non innervosire il nemico mostrando armi, potrebbe averne una migliore della tua. E magari potrebbe usarla. Io in ospedale non ci torno ! Gridano già per le scale ma mi rendo conto che non è mica tanto “già”, saranno le 3, 3 e mezzo del pomeriggio, difficile da capire con questo cazzo di cielo sempre plumbeo, sempre grigio, oppressivo, non ti viene voglia di alzare la testa, no. E così mi alzo e vado a lavarmi il muso e devo farmi la barba perché stasera lavoro ma la questione è grave: o vado nel bagno che ha l’acqua calda ma non lo specchio o vado in quello con l’acqua fredda ma con un po’ di specchio rotto che odio perché mi riflette e mi fa riflettere e non voglio, non posso permettermelo, sono attaccato al movimento; fare per non morire, muoversi per non pensare, se mi fermo entro in paranoia e quando finisco il lavoro tutto l’alcool che riesco a comprare. Ma prima c’è da farlo il lavoro… Merda, sono congestionato, infreddolito, incazzato senza senso con me stesso e questa troia punk che bercia per le scale venendo su e bercia fortissimo, ad averci le palle la dovrei stendere con un diretto sul naso, ad averci le palle dovevo rispondere per le rime al cazzone biondo sudicio che mi ha detto che mi rimangono 3 notti, poi devo sloggiare, sono le regole, intanto lui ce l’ha la sua cameretta del cazzo col letto che è tenuto su con lo scotch, ma almeno lui ce l’ha il suo, se ne fotte il cazzo lui che mi tocca di ridormire in macchina e questa stronza con i capelli tutti stoppacciosi e verdi e viola che a momenti mi fa svenire da quanto urla, cerco di guadagnare il bagno, ho scelto specchio rotto e acqua fredda ma fa prima lei e mi passa davanti con tutto quel puzzo quasi palpabile e mio malgrado capisco che cazzo c’ha da urlare: c’è un negro grosso come 2 case che sta venendo su a ruota e ce l’ha con lei e allora mi fermo un attimo perché se l’ammazza a mani nude, cazzo, questa scena voglio vederla, no sto esagerando, se quel negro grosso com’è le dà un pugno la sventra e allora mi sono fermato perché magari voglio difenderla, quando metto in moto la lingua posso vendere frigoriferi al polo nord e insomma questa puzza e urla ma non voglio che sia pestata qui, il tanfo di lei passa ma non la voce che continua a urlare di ficcarselo in culo quel pollo.
Pollo ?
Viene fuori che i 2 stanno litigando perché lui aveva lasciato mezzo pollo nel frigo comune e lei l’ha mangiato. …un cazzo di mezzo pollo… M’infilo in bagno, lamette e schiuma, purtroppo mi guardo e non ci posso fare niente; penso.
Penso che dovremmo essere tutti quanti migliori ma che è difficile tirar fuori buone cose in queste condizioni e l’umanità è TUTTA in QUESTE CONDIZIONI. Si, anche  i ricchi sono quasi tutti disgraziati senza meta, senza uno scopo, senza senso.

I 2 imbecilli stanno tentando di tirar giù tutto ‘sto palazzo occupato del cazzo a forza di gridare, lei s’è chiusa in camera col tedesco simpatico a cui ho offerto da bere la sera prima nel balcone comune affacciato sulla piazza più schifosa della città, era simpatico, si, grazie al cazzo, sbronzi siamo tutti quanti accomodanti e simpatici. Si è bevuto metà del mio vino che non era nemmeno scadente, cazzo, speriamo che dia il buon rendere prima o poi. Anche se dubito. Insomma tiro via la barba, l’acqua fredda non aiuta a non lasciare zone rosse irritate, la mano poi, sul finire, incomincia a tremare, ho già bisogno di bere, gli occhi venati a mezz’asta mi guardano e mi chiedono quanto penso di poter tirare avanti così ? Bàh, anche una vita se uno si mette d’impegno.

Fatuwski





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