mercoledì 18 dicembre 2013

Il segreto dello stare assolutamente disattenti nelle storie d'amore

Il segreto dello stare assolutamente disattento nelle storie d’amore

Prenderla, guadagnarsela, affascinarla, farla ridere, postilla: se si stanca mollarla, tanto non vorrà più saperne, proseguo: incazzarsi spesso, ritrovarla, salvarla dal dimenticatoio e ribestemmiarvi sul muso come ai bei vecchi tempi, mica è la prima volta che uscite insieme, il riavvicinamento sempre gentile e poi datevi al massimo 3 settimane che finisce l'ora d'aria e si è di nuovo nella gabbia, va bèh, telefonate alle 3 di notte e capace che vi beccate anche un "ma come ti permetti !?", al diavolo, scazzi, controliti, alluminio, paranoioa, discrezione, complicità, cetrioli da mettere in bocca a storie che vanno raccontate, gare a chi è più furbo, merda che cola, disfattismo, ragione, ragionevolezza, cercare di capire, provarci, lasciar perdere, fare l'amore, fare un casino di volte l'amore, esporsi, picchiare il cervello contro uno spigolo umano, rincazzarsi, perdere il filo, la voglia e le chiavi di casa, chiamare il fabbro, trasferirsi in un'altra città, camminare fingendo coraggio e avere una paura fottuta, sentirsi ridicolo, crescere, guardare chiunque negli occhi, tornare, trovare la stessa situazione e riprovarci, capire che qualcosa non va e questa volta non cambiare strada, affrontare le proprie responsabilità, capire che non ne vale la pena, cercare di darsi un senso, avere 2 milioni di esperienze diverse, cercarsi in centinaia di occhi distanti, andare a giocare al pallone con chi non conosci, mangiare sempre solo, sorridere spesso, svegliarsi rincoglioniti e la sera andare a lavorare, farsi rubare tutto il rubabile, perdonare, perdonarsi, farsi perdonare, un fiore regalato, una poesia decente, una frase giusta una dichiarazione d'amore a chi non la merita, spendere soldi invano, imprecare, bestemmiare forte e poi redimersi con buone e fulgide azioni. Non poterne più, non poterne più, non poterne più e ricominciare esattamente dall'inizio, poi spostarsi, tenere la testa collegata, poi ripartire e andare in cerca della prossima cosa; tedio, gioia, vita, occasione, culo, inculata, il prossimo volto, il prossimo giaciglio, magari non comodo ma interessante, guardare ogni tanto l'esistenza ai bordi di una vigna, un fiume, vederlo scorrere e credere al fatto che va benissimo così, alzarsi e marciare che non importa dove vai, l'importante è muoversi, arrivare alla meta, non riconoscerla e tirar dritto incontrare un sacco di gente, salvarne poca come il poco che c'è da salvare in te, capire, disconoscere, dimenticare, comprare una bottiglia di vino forte, bersela da solo, ricordarsi di mangiare qualcosa, dormire e riprincipiare daccapo, ovunque sei, qualsiasi cosa stai facendo.
Ecco.
Così si scordano le storie d'amore.
Alla fine dell'esercizio ritelefonarle e riniziare tutto da zero.
La noia vi starà alla larga.
La vita no.
Nel bene e nel male.


Fatuwski

Vero o no che ci si scivola spesso con gli/le "ex" ?


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