venerdì 14 marzo 2014

Ci sono uomini e donne affamati d'amore

CI SONO UOMINI E DONNE AFFAMATI D’AMORE



Ci sono donne così affamate d’amore che finiscono per mangiare se stesse
non dandosi da mangiare
deperendo consumandosi.
Sono malate di mancanza d’amore.

Ci sono uomini così affamati d’amore che mangiano molto per saziarsi,
mangiano perché si credono invincibili e quindi bisognosi di cibo per non perdere i superpoteri
ma si scordano la missione, o si stancano, o mollano il colpo
ma non smettono di mangiare
e così, sempre più sazi, gli si calano le palpebre
sugli occhi che diventano opachi
e ci leggi su un senso ti tristezza infinito.
Sono malati di mancanza d’amore.

Ci sono uomini che hanno così fame d’amore che mangiano tutto l’ossigeno di qualsiasi stanza parlando e parlando
riempiendo vuoti con aria fritta.
Sono malati di mancanza di attenzioni… che poi è sempre mancanza d’amore.

Ci sono uomini affamati che si nutrono con gli occhi della mente
fissi sul loro ritratto di 10 anni fa,
a “come sarebbe stato se”,
a “chi avrei potuto essere io”,
hanno le spalle rivolte al futuro
e si scordano cose importanti
tipo che sono malati di mancanza d’amore.

Ci sono uomini che sono rimasti affamati fin da bambini e han riempito il vuoto con tutto quello che trovavano sottomano purché fosse
adesso immediatamente e subito
e hanno finito per cambiare i crampi della fame
con i crampi dell’astinenza.
E allora giù a riempire ancora e non fan più neanche caso al fatto che sono già colmi
e allora traboccano,
esondano,
affogano.
Che quasi quasi è meglio affogare una volta sola e via
invece che avere fame sempre.
Ci si da un taglio e via
e infatti siamo tutti pieni di questi cazzi di tagli.
Siamo gente ammalata di mancanza d’amore.

Ci sono uomini che hanno così’ fame d’amore da averla scambiata per sete
come me che sono un giorno sono entrato in un bar
e ci sono uscito 20 anni dopo.
E tanto quel bar è ancora lì dietro l’angolo
è in Via della Desolazione
all’incrocio col Viale della Speranza Persa.
Tutte strade che noi conosciamo benissimo,
tutti vicoli ciechi.
E alla fine o ci muori in quel vicolo o volti il culo
e cominci a farti il culo in posti come questo qui
dove succedono ogni giorno piccoli miracoli
tipo una mamma che vuole amore dalla figlia
che trova una figlia che vuol dare amore alla mamma
e finiscono per scambiarsi amore
sfamandosi un po’ finalmente.
Senza rubare, anzi offrendo.

In quei vicoli ci abbiamo lasciato parti di noi stessi importanti,
parti che ci mancano come ci mancherebbe un braccio
ma che abbiamo dovuto amputare per non far andare in cancrena tutto il corpo.
Speriamo di imparare a vivere con una gamba sola
invece di diventare paralitici.
Speriamo di imparare a fare le cose anche con un braccio solo
piuttosto di far di noi stessi un bel niente.
Speriamo di imparare a vivere senza sostanze
prima di non vivere per niente.

Tra quelli che erano nel vicolo cieco siamo i più cocciuti;
ci abbiamo lasciato un braccio ma non ci abbiamo lasciato le penne.
Siamo malati ma ci stiamo curando con gran fatica e coraggio.

Perché per quelli come noi
ci vogliono le palle per salvarsi la pelle.


Fatuwski


                                  




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