martedì 18 febbraio 2014

Scusa (per mio padre)

Scusa
(per mio padre)


Scusa se scelgo sempre le compagnie sbagliate.
 E’ che mi piace stare da solo.


Scusa se ho sempre i debiti.
 E’ che la mia moneta di scambio non sono i soldi.


Scusa se faccio collezione di vizi.
E’ che non vorrei far parte di quelli perbene.


Scusa se non mi perdono.
 E’ che col tempo mi sono affezionato alla mia pellaccia che contiene a stento un’anima che è grossa come una fabbrica di ansie ma non mi sto simpatico.


Scusa se ho finito per tenermi per me la mia arte.
 E’ che… niente. Scusa e basta.


Scusa se non ho mai scelto una donna per sempre.
E’ che è sempre successo che mi avevano scelto loro, non io.


Scusa se non mi sono mai fermato in un posto di lavoro e se non ho mai fatto carriera e se non ho mai avuto una sicurezza economica e se non ho mai avuto sottoposti e se non sono diventato importante e se non avrò mai una pensione e se non ho un macchinone gigante e prepotente e un cellulare che costa un patrimonio e vestiti di pelle di Panda fatti da Prada dai cinesi di Prato.
E’ che io interesso a loro ma loro non interessano me.


Scusa se dormo con un cane.
E’ che è meglio avere un cane amico che amici cani.


E quindi scusa, papà, se non sono diventato quello che speravi.
Io ti scuso per essertene andato presto tante vite fa
quando ancora qui c’era da fare
che più che altro avevi da fare con ME.


Cosa vuol dire che sei morto !?
Non è mica una buona scusa !


Ciao Babbo, com’è lassù ?
J


Fatuwski



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