martedì 7 maggio 2013

1° canto del suicida alllegro


Sono una persona che si diverte,
ho idee e opinioni molto aperte
ma non posso più ire avanti
tra bastardi e finti santi,
ne ho abbastanza della vita
quindi ho deciso: la faccio finita !
Ma in maniera divertente
che sennò non serve a niente !
Se col gas mi faccio fuori
m’infilo il tubo nel didietro
così mi gonfio come un rospo
e poi scoppio contro un vetro !
Mi diverte assai pensare
che artisti e intenditori
poi s’appendano in salotto
le mie interiora tutte fuori.
Se mi butto dal settimo piano
non urlerò come un caimano
ma cadendo zitto zitto
beccherò quello a cui debbo l’affitto.
Il suicidio per amore
lascia al morto molto onore,
ma la zoccola che resta
vegeta, viva e magari in festa
non è giusto che in un mese
scordi le mie estreme spese,
quindi ho deciso: la porto con me,
l’ammazzo mentre mi sporca il bidet,
motivazione: da sempre mi reca
in quella merda di discoteca !
Oppure magari mi taglio le vene
ma in questo caso lo voglio far bene
e il mio sangue che scorre voglio che duri
almeno il tempo di scriver sui muri
col rosso carminio ch’è dentro il mio corpo:
“vi odierò ridendo anche dopo morto !”.
Se invece mi uccido con una pistola
lo voglio fare di fronte a una scuola
che insegna a studenti di medicina
(noiosi come birra analcolica alla spina),
gli direi: “come cultura siete un paradosso,
studiate il cervello ? Eccovene uno addosso !”.
Altrimenti con un carpiato mi butto da un ponte,
oppure mi affogo alla pubblica fonte,
o mi squarcio la pancia e vi tiro i budelli,
vi resta da prendermi oramai solo quelli !
Magari mi lascio morire di fame
e mi faccio cremare su chi vi fa il pane,
o mi liquefaccio morendo di sete
inquinandovi poi tutto quel che bevete.
O infine m’ ammazzo a grandi risate
guardando le vostre esistenze insensate,
gridandovi allegro e puntandovi il dito :
“vi lascio lo schifo del vostro infinito!”.




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