domenica 20 ottobre 2013

Dolce Stellina (le parole adatte per mollare e distruggere una donna che hai sfruttato solo per convenienza e soldi)

Dolce Stellina
(le parole adatte per mollare e distruggere una donna che hai sfruttato solo per convenienza e soldi)

Dolce Stellina, scusami se non trovo il coraggio di comunicarti quel che stai per leggere guardandoti in faccia.
E’ che sono ben oltre l’abbastanza anche del tuo brutto muso gonfio.
Ho preferito lasciarti queste poche righe piuttosto che rivedere ancora le tue tante rughe che da troppo tempo ormai ti solcano la faccia pergamenata dalle lampade.
Stai invecchiando Stellina, è ora che tu te ne renda conto, devi prendere atto della naturale evoluzione del tempo che lascia sul tuo corpo i suoi affronti, per non parlare della tua mente ormai quasi alla deriva. Buona la coca èh ? Peccato che mentre ti accende allo stesso tempo ti brucia.
I segni indelebili e crudeli del tempo sono irriverenti con tutti, quindi figuriamoci con te che non sei neanche mai stata quella Venere che incautamente vorresti far credere di essere stata, risultando, coi tuoi atteggiamenti, un’orribile tardona frustrata ed egocentrica, senza neanche la scusante dell’intelligenza.
Stellina, alle feste ormai non riesci più ad ottenere un solo sguardo tranne quelli di commiserazione.
Inutili ormai sono i lifting che non ti permettono più neanche di chiudere gli occhi la notte per dormire(!), i colpetti di silicone sempre più frequenti tanto che potresti fare  banjee jumping e le tue tette plastificate immobili rimarrebbero, al limite ti scoppierebbe una di quelle vescicone botolinate che hai al posto delle labbra, succhiotti di liposuzione a iosa, neanche fossero baci di un amante che ricambia il tuo ardore senza stancarsi mai. Tutta roba che solo serve  ad arricchire chirurghi avidi e senza scrupoli e a farti prendere per il culo dalle nuove leve che da tempo ormai offuscano la tua ormai misera e decrepita figura. Troppo scosciate sono loro, troppo sculettanti, troppo ridoline, troppo accondiscendenti, troppo sempresì, troppo scafate e finte pudiche puttanelle ormai per concorrerci.
Stellina, non renderti più ridicola. Il tuo sorriso troppo piacente ormai stampato fisso come timbro su cera coagulata non può non essere una morta protesi, solo tu, tra tutti i nostri conoscenti, ti ostini a non voler accettare una visione d’insieme catastrofica.
Potresti far valere ancora la tua classe.
Peccato che tu non ne abbia mai avuta neanche una parvenza, un filo, un’ombra.
Sei solo una riccastra dai gusti, gesti e pensieri orribili, una che non ha mai lavorato un’ora in vita sua. Sei sempre stata una che per avere schiocca le dita, quale goduria provo adesso nello schioccare io le mie e come in un incantesimo disintegrarti finalmente.
Purtroppo, tra l’altro, la legge del tempo conferisce a te un'aria canuta e spenta, mentre a me dona quella maturità che porta fascino, disinvoltura e una sicura e affidabile pacatezza dovuta al vissuto. Tanto più che tu sei più vecchia di me; te le ho lasciate passare tutte le bugie. Ora beccati tutte le verità.
Inoltre adesso godo di un discreto patrimonio avendoti succhiato via tutto quel che potevo, che è quasi il tuo tutto Stellina. Prima di accertarti delle condizioni delle tue carte di credito, fai un bel po’ di respironi, siediti e non farti il solito tiro di bamba perché sennò a questo giro ci rimani secca.
Bèh, se non altro se secca ci rimani risparmierai sull’ultima liposuzione post mortem, ahah, fattici una risata Stellina, ti è sempre piaciuto il mio (falso) senso dell’umorismo tanto quanto io ho sempre odiato la tua (genuina) idiozia e i tuoi tentativi spastici di fare la brillante.
La liposuzione post-mortem… Pure quella hai lasciato tra le ultime volontà, ma come cazzo stai !? Tra l’altro altri soldi buttati dato che al funerale con ogni probabilità parteciperanno soltanto il becchino che vuole andare a casa e che farà un lavoro di merda tanto nessuno è lì a controllare, un prete ubriaco di vin santo da mosche e quella puttana di tua figlia che ti detesta cordialmente e che arriverà con appena 2 giorni di ritardo, giusto per accovacciarsi sul sul tuo sepolcro e pisciarci sopra per poi veleggiare leggiadra verso la lettura del testamento.
Come ci rimarrà male la piccina.
A proposito, ho scopato anche lei.
Sai, dovevo tenermi aperto un piano B.
Stellina la vita è dura per chi ha un po' di verdura, la vita te la sei goduta dal caffè a letto la mattina portato sulla schiena di giovani uomini nudi a 4 zampe, fino ai filetti di bistecca chianina scelta, per quei tuoi cani orribilmente pelati, viziati, brutti e antipatici. Proprio vero che il cane finisce per assomigliare al padrone.
I vizi te li sei permessi tutti, persino quelli che non t’interessavano nemmeno come la Porsche rosa che non ha mai visto altro che la strada per arrivare al tuo mega garage.
Ora tuo malgrado tornerai tra i comuni mortali, anche se a mio parere è per te questo un rango già troppo alto.
Stellina, che altro dire ? Ti saluto senza rancore e lo sa Dio se dovrei portartene con tutti gli straordinari che m'hai fatto fare come confidente, amico, schiavo, e amante infaticabile. Questa merdosa fatica mi dovrebbe garantire il paradiso se non fossi diventato marcio dentro come tu lo sei fuori, mentre tu dentro non hai altro che un inutile buco nero capace solo di succhiare cazzi ed energie altrui.
A proposito: curati quell'alitaccio schifoso. E' mefistofelico. E' sintomatico del putridume che ti porti dentro.
Io me ne vado in un luogo del quale mi guardo bene di rivelarti.
Hai ancora quel piccolo fondo che ti permetterà di svolgere una vita appena decente, certo, niente a che vedere col lusso sfacciato che ti sei concessa finora ma ringrazia il cielo che almeno su quello non sono riuscito a metterci le mani, perché, parliamoci chiaro Stellina, se tu dovessi cominciare a lavorare adesso, conoscendo il tuo spiccato spirito di presenza, moriresti di fame peggio della più stupida delle bestie liberata in una giungla dopo che è rimasta per tutta una vita  in una gabbia e nutrita da altri a scrocco.
Non rivolgerti a quegli sciacalli che ti ostini a chiamare amici, evitati un ulteriore dispiacere o scoprirai quanto le risate cattive in faccia brucino. La gente come te è geneticamente cattiva per natura, Stellina, godono a veder affogare gli altri.
Come te, Stellina.
Come te.
Tu queste risate non puoi capirle dato che sino ad adesso si sono limitati a fartele alle spalle.
Un saluto da Jasmine, la mulatta diciassettenne che mi accompagna. Con la ciccia che t'è rimasta attaccata al sedere nonostante i continui lavori in corso ce ne entrerebbero 2  di deliziosiosi culetti della misura della mia nuova e giovane amica.
Conoscendoti non escludo che potrai tentare il suicidio.
Ma nemmanco il coraggio ci hai nella tragedia di persona quale sei ed in ogni caso
me
ne
fot
to.
Ti saluto sollevato dal fatto che in fondo ne è valsa la pena.
Per i soldi naturalmente.
Ciao Stellina caduta.
Mai più il tuo sole: Jeorge.


Fatuwski


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